Elucubrazioni sull’amicizia
All’alba dei trent’anni mi sono ritrovata, mio malgrado, a dover ragionare sul significato della parola amico.
Cos’è un amico?
Di recente ho avuto modo di assistere a distorsioni orrende dei rapporti d’amicizia vedendoli trasformati in mostruosità egoistiche.
Cosa non è un amico?
I più affermano che un buon amico è qualcuno che c’è sempre nei momenti importanti. Quello che puoi chiamare ad ogni ora del giorno e della notte e risponderà sempre a prescindere da tutto perché ci tiene. Vince il primo premio quello che si fa vivo chiedendo ossessivamente “Come stai?”, quello si che è il simbolo della vera amicizia.
Più che un amico questa gente vuole il call center del 187. E’ egoistico pensare che i nostri amici non abbiano una vita loro, difficoltà loro, e che siano sempre a nostra disposizione quando ci gira il culo, vogliamo fare qualcosa “con qualcuno” o abbiamo qualcosa da dire. Scusate, ma non è così che funziona la vita, non volete un amico, volete un maggiordomo.
Troppo spesso mi sono dovuta sorbire le lagne altrui su Facebook a proposito di fantomatici amici che “se ci tengono si fanno vivi loro” perché “i veri amici ci sono sempre”, lagne che, perdonate la sincerità, sono cazzate utopiche degne di quattordicenni che muovono i primi passi nella società, rosicando perché non sono al centro dell’attenzione dell’intero universo. Quando vengono da persone di trent’anni invece risultano solo patetiche e disgustose.
Fortunatamente questo tipo di pseudo amici prima o poi si eliminerà da solo dalle vostre cerchie, bollandovi probabilmente come un cattivo amico e rivolgendosi a nuove vittime ignare nel momento in cui non soddisfate il loro ego a sufficienza.
Quindi, cos’è un amico?
L’ultimo anno è stato molto duro per me sul fronte amicizia, ho dovuto mettere in dubbio, se non terminare, amicizie durate anche un decennio. Mi sono resa conto che il valore di un amico si capisce davvero nei momenti critici, non certo in base alla sua disponibilità, ma in base alla sua capacità di comprenderti anche nel caso non condivida le tue scelte.
Ho sempre avuto il pericoloso difetto di affezionarmi alle persone e volergli bene incondizionatamente, questo mi rende un’amica piuttosto coriacea. Non mi ritengo stupida e sono sicuramente capace di comprendere le ragioni di qualcuno anche nel peggiore dei comportamenti, anche non condividendoli. Puoi tradirmi, maltrattarmi, mentirmi e infamarmi, ma cocciutamente cercherò comunque di capire le tue ragioni, perché se sei un amico ho interesse a comprendere quale sia il problema e risolverlo, se possibile. Prima di farmi gettare la spugna bisogna farmi soffrire molto e molto a lungo. Tristemente alcuni ce l’hanno fatta.
Di recente ho dato dell’egoista a un sacco di gente ed ho imparato, mio malgrado, che un egoista non sarà mai un buon amico, anche se può sembrarlo. L’importante è imparare a riconoscerli presto per limitare i danni, prima che subentri qualunque tipo di fiducia fasulla, perché un egoista, nel momento del bisogno, ti getterà nel fuoco al posto suo senza pensarci due volte.
Ci sono poche persone che posso davvero chiamare amico. Queste persone posso non sentirle per mesi, o anche per anni, ma so che il tempo che passa non cambierà mai il nostro rapporto, anzi, ci permette solo di accumulare più cose da raccontare la prossima volta che ci sentiremo. Non è un amico qualcuno che mi riempie di finti sorrisi e mi usa quando gli è utile, è un amico qualcuno che è contento quando gli dico la verità, per quanto cruda possa essere, una persona con cui ho un rapporto in cui mentire non serve, perché di fondo c’è una solida base che ci fa sapere, senza bisogno di alcuna dimostrazione o formalità, che di quella persona ti puoi fidare con la certezza che intenzionalmente non ti farebbe mai del male.
Imho eh.