Je suis Piggy
Scrollando Facebook all’impazzata sono stata attirata dal quote con cui The Huffington Post propone questo articolo:
He doesn’t love me “despite my thighs”.
He doesn’t love me “even though I have a belly”.
He doesn’t love me “while waiting for me to become thin”.
He loves ME.
Nell’articolo una ragazza spiega come mai non ha intenzione di mettersi a dieta in vista del suo matrimonio nonostante sia un barilotto.
Eresia.
Leggo sempre questo tipo di prese di posizione coraggiose con la faccia “me cojoni” (aka “not bad” di Obama) nutrendo grande stima per gli interessati essendo ben conscia di non essere in grado di pensarla in quel modo, nè ora nè mai.
Ammiro molto chi riesce a vivere fuori dagli standard, davvero. So che non è facile vivere da chiapponi e so ancora meglio che c’è metà mondo pronto a giudicarti negativamente (eufemismo, la realtà un po’ più cruda è che sono pronti a dirti che devi morire e sparire due metri sotto terra in modo da non proporre il tuo orrido aspetto a nessun essere vivente che non siano vermi e batteri) a prescindere da qualunque forma o colore tu abbia.
Dopo molti (MOLTI) anni buttati in una relazione farcita di amore posticcio spaventosamente simile a quello indicato dalle frasi tra virgolette nella citazione, viene da chiedersi “Perché stare con qualcuno che non ti piace?” con la stessa perplessità di quando si ritrova nell’armadio un vestito, mai messo, comprato per “quando sarò dimagrita”: perché cazzo l’hai comprato se non ci entravi?
Oggi potrei benissimo aver detto io le parole che Huffington Post ha citato, eppure, nonostante la situazione felice (o meglio: sana) in cui vivo attualmente, da parte mia non ritengo assolutamente possibile dire: “va bene così, vado bene così”.
Potrei fare un discorso sul fat shaming, di come la società ci impone di essere sode, belle e perfettamente depilate anche mentre ci depiliamo (dai, chi ha mai visto un vero pelo in una pubblicità di prodotti depilatori?), di come sia impossibile trovare vestiti sopra la 46-48 nelle catene di abbigliamento più grandi e spesso non vedere niente sopra la L quando si compra anche solo una semplice T-shirt online, ma sarebbe inutile: qualunque messaggio positivo sull’accettazione del proprio corpo è seguito da un numero infinito di messaggi negativi da parte di medici improvvisati (leggasi: stronzate) che inneggiano alla salute sbandierando nozioni mediche infondate imparate su riviste come Donna Frustrata e Acido Quotidiano.
Qualunque positività sull’argomento dunque viene glassata d’odio e intolleranza. Vivi bene con te stessa? COME OSI. Soffri come tutte quante e rassegnati ad una vita di inadeguatezza! Tu e quelle coscione giganti e butterate che ti ritrovi. Culona inchiavabile che non sei altro.
Dunque, che rimane da dire davanti al racconto di una ragazza che vive bene il suo essere un barilotto d’amore?
Bella pe’ lei.
Alzo le mani.